lunedì 3 settembre 2012

Recensione New Candys - Stars Reach The Abyss

Foolica Records - 2012

Dall'omonimo Ep in analogico tornano i New Candys ricchi di nuove esperienze e velleità. Guadagnano così, con questa prima prova ufficiale che li vede trionfanti nella delicata impresa atta a far risplendere di luce plumbea l'unione feconda del suono caldo delle viscere del rock con il fascino perverso della decadenza, un biglietto di prima classe verso l'olimpo dei “gruppi da tenere sott'occhio”. Un bersaglio, questo, centrato già con i loro primi passi e, resosi ancora più meritevole dal pieno appagamento delle aspettative preposte, di certo non mancherà di un seguito altrettanto fulgido.

Le coordinate base del gruppo possono tradursi in: giovane età, Treviso e percorso artistico intrapreso insieme dal 2008 ma, anche se i pregiudizi relativi possono rendere arduo l'accostamento dei passi compiuti successivamente, i quattro, in barba ad essi, hanno dimostrato come il talento possa essere radicato anche nelle fresche formazioni nostrane alle “prime armi”. E ve ne accorgerete fin dalle buie note iniziali in apertura.

“Qualità” d'altronde sembra essere la parola feticcio di questi onnivori musicali, i quali, dosando in maniera cadenzata luci ed ombre, riescono a farci immergere in un super accessoriato trip a cinque stelle alimentato da passione e ricerca sonora. Preparatevi, quindi, ad un viaggio capace di cambiare le vostre necessità, perché qui non si scherza e le intenzioni vengono esposte durante lo scorrere caleidoscopico di “Stars Reach The Abyss”.

E' proprio la struttura plastica dei costrutti, infatti, a rendere noi ascoltatori succubi delle sensazioni, facendoci approdare, in maniera più o meno repentina, da una cospicua dose di trasognata psichedelia ad un teso shoegaze sporco e visionario. Ma se il suddetto prospetto potrebbe rendervi sazi sin da ora vi conviene starne alla larga, perché tale approccio non è che l'inizio dell'esperienza in cui i quattro ragazzi, con il loro immaginario zampillante, hanno intenzione di condurci.

Flussi di coscienza evocheranno immagini definite o più soffuse, distorsioni avvolgenti deflagreranno la nostra intimità, voci profonde, riverberate o rese strumento ci faranno smarrire la percezione della realtà eppure non basta, non hanno intenzione di fermarsi neanche qui sfruttando così al massimo le potenzialità di ogni aspetto, tanto che il minutaggio di questo lavoro segna 46 minuti, ma la nostra esplorazione sembra iniziata ormai da tempi immemori.

L'incedere di pulsazioni mantrico-etniche (vedi impreziosire con percussioni, xilofono o sitar alla Ravi Shankar) congiunte con atmosfere rock-noise lisergiche, saturazioni di evanescenze stoner ed un certo appeal suadente anche nei picchi maggiormente stratificati sono poi, senza dubbio, ulteriori campanelli di allarme abili a sottolineare il modo in cui uno scenario conosciuto possa riservare sorprese e particolarità capaci di renderlo godibilmente nuovo. Una caratteristica, questa, facilmente annoverabile tra le fondamentali ma, tuttavia, difficile da raggiungere e, pertanto, la sua presenza risulta ancor più un aspetto fondamentale per constatare la validità della prima produzione della band.

Ritmiche marziali, crescendo di chitarra, dilatazioni oscure, rimandi new wave, garage o subdole aperture dagli slanci danzabili aggiungono ulteriori tasselli ai rimandi 60/70 ma, proprio come nel mondo di contrapposizioni in cui i New Candys ci hanno portato, i sopracitati elementi riescono allo stesso tempo a rafforzare l'assetto soggettivo della verve del gruppo.

Questo è quindi ciò che avviene quando le stelle raggiungono l'abisso. L'avreste mai detto?.

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New Candys: www.newcandys.com
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